Sanremo 2024, è già polemica: la verità che nessuno ti dice sul Festival

A poche settimane dal Festival di Sanremo 2024 scoppia una vera e propria bomba che travolge Amadeus e gli organizzatori.

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Sanremo 2024, è già polemica: la verità che nessuno ti dice sul Festival (Rivierapress.it)

Il Festival di Sanremo, come sempre, è portatore di polemiche a non finire. Fa parte del gioco: ne è consapevole Amadeus, così come ne sono consapevoli tutti coloro che organizzano la kermesse più importante della musica italiana. Anche quest’anno, ovviamente, non siamo esenti da questa tiritera: il tema focale è la cosiddetta “cricca di autori”, ossia quelle persone che hanno materialmente scritto, composto e prodotto i brani in gara nella kermesse ligure.

Un fatto che ciclicamente si ripete e che, tuttavia, quest’anno è esploso con più forza, probabilmente per via del fatto che, di veri e propri temi di discussione più interessanti, non ce n’erano affatto. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato anche Striscia La Notizia che ha voluto sottolineare il fatto che ci siano autori in “gara” ad aver scritto addirittura 4 canzoni, altri 3 e così via. Un po’ troppi, secondo il tg satirico, come se fosse una novità o qualcosa di cui vergognarsi e pentirsi.

Proviamo a fare, nel nostro piccolo, un po’ di chiarezza su chi sono questi autori e, soprattutto, spiegare il motivo per cui ci sono così -relativamente- pochi autori in gara ad aver scritto così tante canzoni, partendo dal fatto che una risposta giusta a priori non c’è e non ci sarà mai.

Festival di Sanremo 2024, esiste una “cricca degli autori”? Facciamo chiarezza

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Amadeus durante il Festival di Sanremo 2023 (Ansa – Rivierapress.it)

Gli autori delle canzoni del Festival di Sanremo 2024 sotto “accusa” sono i seguenti: Davide Petrella (aka Tropico), Jacopo Ettorre (Aka Jacopo Et), Francesco Catitti (Katoo), Paolo Antonacci, Cheope (il figlio di Mogol, giusto per intenderci), Edwyn Roberts (con un passato nella scuola di Amici) e Stefano Marletta. Questi nomi non vi dicono nulla? Sappiate che, insieme a Federica Abbate, Dario Faini e Takagi e Ketra (tutti presenti al Festival di quest’anno, per altro) rappresentano, di fatto, il 90% della discografia pop mainstream italiana, seppur dietro le quinte.

Davide Petrella, autore Universal Music Publishing, per esempio, risulta co-autore di Due Vite e Cenere, primo e secondo posto l’anno scorso a Sanremo; Jacopo Ettorre, anche lui della scuderia Universal, risulta co-autore di decine e decine di brani di successo, tra cui “Dove e quando”, “Lambada”, “Mare Caos”, “Mezzo Mondo” e “Ok. Respira”, tra le tantissime di successo.

Paolo Antonacci (sì, il figlio di Biagio), della scuderia Ecletic Music, ha firmato di fatto tutti gli ultimi successi di Fedez ed Annalisa, mentre Francesco Catitti (anche lui Universal) è, giusto per citarne alcune, il deus ex machina dietro quel capolavoro che è “La geografia del buio” di Michele Bravi, ma anche “Un’altra storia” di Mengoni, piuttosto che “Guardare giù” di Noemi o “Partire da te” di Rkomi. 

Edwyn Roberts (Edizioni Curci), con un passato nella scuola di Amici, ha messo lo zampino in “Fai rumore” di Diodato, ma ha anche contribuito al successo di “Dove si balla” di Dargen D’Amico e tantissimi altri brani, mentre Cheope (anche lui Curci, ma con un passato in Universal Music Publishing come i colleghi di cui sopra) ha firmato tantissime hit estive tra cui “Mambo salentino”, ma anche gran parte della discografia di Laura Pausini.

Autori Sanremo 2024: c’è una “cricca”?

Insomma, potremmo continuare all’infinito, ma il concetto è: esiste davvero una cricca degli autori? A mio avviso la domanda è posta in maniera scorretta. Come una bravissima autrice come Federica Abbate ha avuto modo di dichiarare in un recente podcast, Millepare, una bella canzone su un cavallo vincente funziona sempre, o quasi. Cosa significa? Che questi autori, dallo straordinario talento, hanno chiaramente più possibilità di finire al Festival di Sanremo perchè scrivono bellissime canzoni per cantanti molto famosi, che molto spesso sono cavalli vincenti.

In un mercato minuscolo come quello italiano, è normale che gli autori, quelli bravi, si contino sul palmo della mano. Sono soltanto questi, allora, quelli di talento? Assolutamente no, sarebbe folle anche solo pensarlo. Ne potrei citare almeno altri 5 fuori dai radar pop mainstream assoluto dalla penna straordinaria (Nicola Marotta, Giorgio Pesenti, Niccolò Agliardi, Marta Venturini e Carmine Tundo, ma l’elenco potrebbe continuare all’infinito).

Se, però, consideriamo che sostanzialmente tutti questi autori presenti al Festival, di fatto, contribuiscono al 95% della musica che anche tu in questo momento stai ascoltando, due domande me le farei.

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