C’è una sottile differenza tra una discussione e una lite disfunzionale: ecco quali sono i campanelli d’allarme in una relazione.
Litigare è umano e per certi versi salutare. Tutti noi dovremmo accettare l’idea che discutere con il proprio partner è importante non solo per la relazione, ma anche per noi stessi. Tuttavia, ci sono dei limiti che non andrebbero superati. Una volta fatto ciò, il litigio prende una piega differente dove l’obiettivo non è più risolvere una questione, ma fare intenzionalmente male all’altro.
Leggendo una curiosa osservazione è impossibile non ragionare sul fatto che a nessuno di noi viene insegnato come litigare. Sin da piccoli, ci viene inculcato come una famiglia possa essere funzionale solamente se poco conflittuale. In tutto ciò, il bisticcio in sé per sé viene visto come una sorta di tabù. Eppure discutere è per certi versi utile, perché funge da soluzione a problemi nella coppia che altrimenti porterebbero alla rottura.
Tuttavia, viene da chiedersi per quale motivo alcune persone da questo conflitto non riescono a trarne beneficio. Nella maggior parte dei casi, queste coppie si ritrovano ad affrontare una serie di altre discussioni che portano ad una seguente rottura. A parlarne è stata Rosaria Torrisi, una terapista sessuale che alla rivista Vice ha spiegato la differenza tra un litigio funzionale e uno disfunzionale.
Litigare in maniera disfunzionale: quando qualcosa non va in una relazione
Durante una disputa è corretto urlarsi le frasi peggiori per il puro momento d’ira? Quali sono le argomentazioni che possono risuonare come un campanello d’allarme in una relazione? Queste domande non vengono mai affrontate, ma sono il punto cardine di ogni storia in via di rottura. Se un partner offende nel corso di una discussione è giusto accettare, rispondere con lo stesso tono e mandare avanti una guerra che forse non vedrà alcun reale vincitore?
Secondo la dott. Torrisi un litigio è qualcosa in cui qualcuno è intenzionalmente cattivo con l’altra persona, mentre una discussione potrebbe essere necessaria. Litigare spesso non è un problema in sé e per sé, ma ad esserlo è la modalità con cui questo avviene. Un alterco potrebbe essere una conversazione accesa, un dibattito o un disaccordo. Anche se poco piacevole, in generale, può rivelarsi salutare.
“Una discussione si trasforma in una vera e propria rissa quando le persone iniziano a sparare colpi bassi, o a diventare cattive, o ad essere ingiuste” spiega l’esperta. In buona sostanza, quando l’espressione e il disaccordo diventano parole taglienti con l’intenzione di abbattere in qualche modo l’altro, è un segnale che l’altra persona vuole farci del male. Questa condizione non vede in alcun modo una funzionalità.
Infatti, tende ad abbattere ogni forma di empatia e, di conseguenza, è impossibile raggiungere un punto d’incontro ma solo rancori persistenti. Discutere su alcuni punti è necessario per trovare un luogo d’incontro, visto che non si è in una relazione a senso unico, ma bisogna convivere con due punti di vista differenti. Rispettarli è il primo passo per avere ed ottenere stima nei confronti dell’altro. Infine, come affermato dalla dott. Torrisi, non si deve aver paura del confronto, perché se questo non avviene è segno di poca onestà ed autenticità.